DEFINIRE L'UNDERGROUND

L’undergournd, il terreno di sotto, è sempre decisivo per la riuscita di un piano - è sotto, nelle profondità. Su di questo tutto si costruisce, ogni strato, e tutto l’insieme. È lì dal principio e nulla si può fare senza. Il sotterraneo è importante e nel relazionarvici bisogna prestare molta attenzione. Che più il sotterraneo è solido, più si può andare in alto con la costruzione. Tutto quello che viene dopo vi si appoggia. Funziona come le fondamenta.
Per prima cosa è necessario rivalutare tutto quello che è stato prima costruito, e se necessrio ci saranno delle demolizioni da fare. Questo richiede una certa radicalità, ci si occupa dello strato sottostante per definire se sia ancora strettamente necessario o se debba invece lasciare spazio al nuovo. Perchè è necessario che ci sia qualcosa di nuovo e necessario perchè si costruisca il bello.
Fino alla fine degli anni 80 con U. si intendeva un’estetica del lavoro sotterraneo nella società strettamente connessa a principi politici e ideologici. Era parte della società in una contraria o alternativa forma di vita. Oggi questa cultura della vita e del lavoro è completamente sparita, che da solo l’U non riesce più a sopravvivere e a sopportare la propria povertà di mezzi. La morte di questa cultura sotterranea può essere evitata solo con grandi fatiche e con un idealismo che probabilmente non era mai stato presente. Tutto quello che di questo movimento è sopravvissuto, è ora integrato in precisi contesti più o meno ufficiali.
Il programma dell’nnu si piazza nel „rischio dell’autentico“ che qualcosa bisogna dirlo, che non esistono compromessi estetici, non ci sono livelli di gusto da rispettare e soprattutto non ci sono aspettative da accondiscendere. Nel momento in cui il teatro mira ad assecondare aspettative, si mette a servizio di standard contenutistici o estetici, in quel momento il teatro ha perso.

La nostra definizione di autenticità non è nuova, ma proprio oggi necessaria, se non vogliamo che la nostra idea di teatro nuoia. Il nostro concetto di U non ha niente a che vedere con il romanticismo buhemienne o le pose da Outlaw del diciannovesimo secolo. Significa materiale performativo grezzo, con tutti i suoi angoli e i suoi spigoli. Definisce uno spazio in cui la „professionalità“ è una necessità - e mai una parola che censura.
Uwe Schmieder

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